Ecco che nesso c’è tra diabete e parodontite
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Il diabete può dare origine nel tempo a complicanze in diversi distretti del corpo, come occhi o piedi. Ma che effetti ha sulla salute orale? In questo articolo parleremo della relazione tra diabete e parodontite.
La ricerca scientifica si occupa da anni di indagare in che modo il diabete e la parodontite siano collegati tra loro. Infatti tra queste due patologie sembra esistere una relazione stretta: detto in parole semplici, il diabete aumenta il rischio di sviluppare la parodontite, e viceversa.
Per comprendere meglio questa relazione, dobbiamo innanzitutto definire che cosa sono, cosa comportano, quando e perché si presentano queste patologie.
Il diabete
La parola “diabete mellito” indica un gruppo di malattie metaboliche che causano iperglicemia cronica, ovvero l’aumento di glucosio nel sangue.
L’iperglicemia, nel corso del tempo, causa problemi al sistema vascolare. Questi danni avvengono sia a livello di microcircolo (agli occhi, ai reni e al sistema nervoso), ma anche a livello dei grossi vasi sanguigni e del cuore.
Il diabete mellito può essere di tipo 1, oppure di tipo 2.
Diabete di tipo 1 | Diabete di tipo 2 | |
Cosa | La produzione di insulina è scarsa o assente. | Le cellule dell’organismo non riescono a utilizzare l’insulina (resistenza insulinica). Il glucosio ha difficoltà ad entrare nelle cellule e quindi si accumula nel sangue (iperglicemia). |
Quando | Insorge principalmente nei bambini e nei ragazzi. | Si manifesta principalmente con l’avanzare dell’età. Negli ultimi anni sta aumentando anche nei giovani e negli adolescenti. |
Perché | Il meccanismo è autoimmune: il sistema immunitario distrugge le cellule del pancreas responsabili della produzione di insulina (che risulta quindi assente o ridotta). | La causa è multifattoriale: sovrappeso e obesità, vita sedentaria e alimentazione sbilanciata possono portare all’insorgenza del diabete nei soggetti predisposti a livello genetico. |
La parodontite
La parodontite | |
Cosa | È una patologia cronica e degenerativa che implica la distruzione del parodonto, ovvero dei tessuti di supporto del dente. Il parodonto comprende la gengiva, l’osso alveolare, il cemento radicolare e il legamento parodontale. |
Quando | La parodontite insorge soprattutto negli adulti (tra i 35 e i 45 anni). Tuttavia può colpire anche soggetti più giovani. |
Perché | L’accumulo di placca causa inizialmente l’infiammazione delle gengive (gengivite). Se i batteri non vengono rimossi, nei soggetti predisposti l’infiammazione può estendersi ai tessuti più profondi, causando la distruzione del parodonto. Se non viene trattata, la parodontite può portare alla perdita dei denti. |
Quindi, il diabete influisce sulla salute parodontale…
Nelle persone diabetiche, la resistenza alle infezioni è ridotta. Per questo motivo questi soggetti sono più a rischio di sviluppare la parodontite, oppure di peggiorarla nel caso in cui sia già presente. Una maggiore quantità di glucosio nel sangue causa una proliferazione dei batteri responsabili delle malattie parodontali. Questo rischio aumenta soprattutto quando il diabete non è controllato.
…E la parodontite influenza la progressione del diabete
La parodontite non controllata può influenzare negativamente il controllo del diabete. Infatti l’infiammazione gengivale può causare un aumento del glucosio nel sangue e peggiorare l’insulino- resistenza.
L’igiene orale è fondamentale per ciascuno di noi, ma per chi ha il diabete diventa ancora più importante. Se ne soffri, qui ci sono dei consigli pratici che puoi seguire:
- Sottoponiti con regolarità alle visite con il tuo odontoiatra di fiducia, per monitorare costantemente la salute delle tue gengive. In caso ci fossero problemi, intervenire subito può fare la differenza.
- Presta attenzione ai possibili sintomi. La presenza di sanguinamento, di gonfiore o rossore alle gengive potrebbero segnalare la presenza di infiammazione. In questo caso, dovresti sottoporti a un controllo il prima possibile.
- Cura al meglio la tua igiene orale domiciliare. Spazzola i denti almeno due volte al giorno, per minimo due minuti. Ricordati di rimuovere la placca anche dagli spazi interdentali, utilizzando il filo e gli scovolini.
Il tuo igienista dentale di fiducia può consigliarti la giusta frequenza con cui sottoporti alle sedute di igiene orale professionale per un’ulteriore prevenzione.
Inoltre ti indica quali strumenti di igiene orale devi utilizzare in base alle tue necessità: quale spazzolino è il più idoneo, se hai bisogno o meno di utilizzare dei dentifrici o dei collutori che ti aiutino a combattere la placca batterica.
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Dr. Giovanni Manfrini