Fumo di tabacco e carie: esiste un legame?
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Come ormai tutti sanno, il fumo rappresenta una grave minaccia per la salute in generale. Anche per quanto riguarda il cavo orale, il consumo di tabacco è collegato con un maggior rischio di sviluppare delle patologie gengivali.
Un’altra problematica estremamente diffusa in tutto il mondo è la carie dentale. La scienza ha quindi cercato di capire se i fumatori fossero più esposti anche all’insorgenza di questa patologia.
I fumatori hanno un rischio maggiore di sviluppare carie?
Numerosi studi scientifici hanno notato una stretta relazione tra fumo e comparsa di carie. Nel nostro paese per esempio, una ricerca condotta sul personale di una caserma militare ha notato che i fumatori avevano molte più carie e otturazioni rispetto ai non fumatori. Anche in altri Paesi sono stati effettuati studi simili, e in generale tutti riportavano una maggiore comparsa di carie in chi fumava.
Le indagini mostrano che i fumatori tendono ad avere delle cattive abitudini alimentari e una minore attenzione per la cura orale. Inoltre sembrano meno inclini a fare visita al dentista e a mettere in pratica i consigli di igiene a casa. Tutti questi comportamenti quindi possono portare a una maggiore incidenza di carie. Inoltre, secondo alcuni studi, la microflora orale nel fumatore sembrerebbe più “aggressiva”, con una maggiore quantità di batteri dannosi per i denti e per le gengive.
Quanto conta il fumo nell’insorgenza di carie?
Nel meccanismo di sviluppo della lesione cariosa entrano in gioco diversi fattori. Per questo non è facile capire se il fumo abbia effettivamente un peso così importante. Ciò che è certo è che smettere di fumare non può che portare dei benefici per tutto il corpo, ma anche per la salute della bocca.
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Dr. Giovanni Manfrini